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025. L’educazione non va in vacanza
Editoriale

025. L’educazione non va in vacanza

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Finalmente la scuola è finita… andate in pace. Nelle comunità religiose della nostra Congregazione però non funziona così, perché il carisma che s. Paola Elisabetta Cerioli ci ha lasciato in eredità e la passione educativa che anima noi religiosi e religiose, non possono concedersi pause, nemmeno d’estate. No, non è proprio possibile chiudere il portone l’ultimo giorno di scuola e riaprirlo a metà settembre. Non “la scuola è finita, andate in pace”, ma “Sacra Famiglia anche d’estate” potrebbe allora essere un ipotetico nostro motto per la stagione estiva.

Troppo importante la questione educativa, troppo bello e avvincente avere le nostre comunità gremite di bambini e adolescenti. Chi lavora nell’ambito educativo sa che nel mese di giugno, terminato il periodo scolastico e apertosi il tempo delle vacanze, la relazione educativa non si esaurisce, ma semplicemente cambia pelle, ovvero utilizza altre modalità per raggiungere i nostri destinatari, i bambini e i ragazzi delle nostre scuole e dei nostri centri educativi. Tutte quelle attività che d’estate si organizzano all’interno delle nostre strutture hanno il preciso obiettivo di dare continuità allo stile educativo che caratterizza il carisma Sacra Famiglia: donare accoglienza, offrire prossimità, coltivare la serenità di quella vita che, anche durante la pausa estiva, è impegnata a crescere, valorizzando ciò che di bello e di buono è insito nella persona che si sta formando.

Se noi religiosi e religiose terminata la scuola chiudessimo il portone e andassimo in vacanza, non saremmo onesti con noi stessi e con gli impegni che ci siamo assunti il giorno della nostra professione religiosa. Quegli impegni che ogni giorno ci ricordiamo l’un l’altro durante la preghiera comunitaria: Padre, tuo figlio Gesù ha scelto di essere obbediente, di acconsentire a te che ti rivelavi nella storia e nella vita; concedici di essere obbedienti a Te e fedeli alla vita consacrata, fino alla donazione totale di noi stessi. Essere educatore/trice per noi religiosi e religiose è più di una professione, va al di là dell’orario e delle ferie, è uno stile che ti porti dentro, è un abito che indossi, è letteralmente come una seconda pelle. Per dirla con un termine solo è la nostra vocazione. E allora passi il caldo, passi l’afa e passino anche le zanzare, ma quello che veramente conta è dare ai nostri ragazzi ciò che a nostra volta abbiamo ricevuto: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,8). Questa esortazione lasciata da Gesù ai suoi discepoli dopo duemila anni risuona ancora dentro di noi che abbiamo deciso di donare la nostra vita per il Regno di Dio.

E allora cambia la forma, ma non la sostanza, cambia l’ambientazione, ma non l’impronta educativa e in tutto questo non siamo soli! Grazie alla Provvidenza le porte delle nostre comunità si aprono per accogliere numerosi giovani, animatori e educatori, che durante i mesi estivi vogliono spendersi come noi per il bene dei nostri ragazzi. Potremmo chiamare questa squadra la “famiglia educativa” realizzando così il sogno della nostra Fondatrice, la quale immaginava le comunità della Congregazione come vere e proprie famiglie. Nei nostri Centri scolastici ed educativi, a Orzinuovi, a Comonte, a Martinengo, è bello vedere folti gruppi di adolescenti ex alunni delle nostre scuole, che dopo opportuni incontri di preparazione, affiancano gli educatori professionali nella conduzione delle proposte educative dell’estate.

La nostra grande “famiglia educativa” si mette al fianco delle famiglie anche durante il periodo estivo, per sostenere la loro impegnativa missione di educare, con i valori umani e spirituali del carisma di santa Paola Elisabetta Cerioli.

Anche l’estate infatti è un tempo molto prezioso perché i nostri figli crescano, nella relazione concreta con i loro coetanei e nel rapporto con educatori preparati per tale compito. Per vivere la vita in pienezza si può imparare molto dalle esperienze piccole di ogni giorno, come assaporare la condivisione di un’avventura, stupirsi per una scoperta, gioire per una vittoria, impegnarsi per aiutare chi è nel bisogno.

Anche nella grande avventura dell’estate veglia sui nostri Centri Educativi la materna intercessione della Fondatrice: a lei chiediamo di tenere vivo in noi quel fuoco di amore e di passione educativa che l’ha animata e di cui anche oggi il mondo ha bisogno.

Autore

  • La Redazione “Famiglia Nostra News”

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