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Siamo nuove, come vino nuovo in otri nuovi (cfr. Mc 2,18-22). Nuove come quel vino alle nozze di Cana scaturito da un atto di fede dei servi che hanno seguito ciò che il Maestro aveva chiesto loro di fare, sollecitati da una Madre preveniente: “Fate tutto quello che Egli vi dirà” (Gv 2,1-11).
Il XXII capitolo è terminato, ora è il tempo dello Spirito che ci spinge a guardare oltre, nei luoghi in cui si può incarnare il carisma. Siamo sempre noi, ma nuove che ci guardiamo attorno con occhi e cuore pieni di stupore e meraviglia per tutto ciò che è stato e ricolme di fiducia ed entusiasmo per quello che ci aspetta. C’è tanto da fare, ma soprattutto tanto da essere. Essere nuove in Dio e stare nella Chiesa e nel mondo in un modo nuovo.
Le tematiche affrontate nelle sessioni capitolari sono state otto:
Ci siamo lasciate interrogare e sollecitare dai laici su come essere presenza ancora più significativa, facendoci aiutare a soffiare sulla brace per rivitalizzare il carisma di Santa Paola e renderlo più vivo, attuale e vissuto con loro.
La condivisione dei pochi momenti vissuti con i confratelli della S. Famiglia ci ha illuminato su alcuni criteri operativi da applicare nella collaborazione reciproca.
Siamo il piccolo gregge, ma non ci lasciamo intimorire dai numeri perché consapevoli di avere tra le mani un tesoro inestimabile da custodire e da far fruttificare a beneficio di coloro che non sono visti, né guardarti da nessuno perché neppure uno si accorge della loro presenza e sofferenza: è lì che dobbiamo puntualmente essere per non perdere il “carpe diem”, il passaggio di Dio che si incarna nella storia, nella mia storia, nel nostro oggi, con il caratteristico stile di famiglia che si fa prossimità dove la vita accade.
Ci siamo dette che tutti gli aspetti della nostra vita devono essere seguiti con particolare attenzione: dalla fase iniziale della formazione, tenendo presente la dimensione interculturale e missionaria, alla vita comunitaria con l’impegno di curare le relazioni tra i membri interni, soprattutto con le sorelle che portano sulle spalle il peso dell’età insieme a un’esperienza di vita e santità esemplari.
Ma sarebbe troppo poco curare noi stesse e gli interessi interni, perché l’urgenza è che Gesù venga portato nelle “periferie umane” dove si fa fatica a vivere e credere, perché manca l’esperienza di un Dio-Padre che ama tutti.
Il carisma di Santa Paola Elisabetta ha in sé questa potenza: essere prossimità per far comprendere che Dio è padre e madre per ogni uomo e ogni donna in ogni angolo del mondo.