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075. Se potete… Partite!
Missionarietà

075. Se potete… Partite!

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Siamo stati invitati a Martinengo per la giornata della solidarietà missionaria poche ore prima di prendere l’aereo che ci avrebbe portati in Mozambico. Non sapevamo cosa ci avrebbe aspettato in quelle due settimane.

I primi giorni dovevamo capire dove eravamo: un’altra cultura, un altro modo di vivere, altri ritmi rispetto ai nostri. Possiamo dire con certezza però, che siamo arrivati alla fine di quest’esperienza che non avremmo voluto tornare in Italia. Nelle due settimane il dono più grande che abbiamo potuto dare è il fatto di esserci, che può essere anche visto come riduttivo, ma abbiamo capito che non è mai abbastanza.

Arrivando nei villaggi vedi la realtà quotidiana e questo fa molto, molto riflettere sulla vita che conduciamo, rispetto alla loro. Ci ha molto colpito come sia radicato l’aiuto reciproco: se sei in macchina e vedi una persona a piedi la cosa più naturale è fermarti, e darle un passaggio… cosa che qui assolutamente non è quasi più concepita… se vediamo una persona che fa l’autostop, per motivi più o meno validi, proseguiamo la nostra corsa.

Nella nostra esperienza abbiamo aiutato tramite la fisioterapia i bambini cerebrolesi, cercando di insegnare alle mamme i giusti movimenti da eseguire durante la giornata. Le mamme, per il solo fatto di essere là ad aiutarle, avevano il cuore pieno di gioia e non finivano di ringraziarci.

Portiamo nel cuore, tutti loro… i piccoli e le mamme: vivono in una società in cui vengono molte volte rifiutate dai mariti e, se non bastasse, anche delle famiglie e si ritrovano sole ad accudire i figli, senza poter lavorare… la sanità pubblica purtroppo manca. Moltissime persone non hanno disponibilità di avere farmaci o cure, perché la maggior parte delle volte proprio non esistono. Quando vedono un sanitario, una persona che è lì per ascoltarli, aiutarli e si interessa di loro e dei loro problemi, si sentono già accuditi.

Nei giorni di permanenza Marracuene abbiamo vissuto in stretto contatto con i bambini… abbiamo visto alla sveglia delle 5:30 del mattino, come si autogestiscono nel prepararsi, nel lavarsi, nel fare colazione e nel lavare i propri vestiti.

Un ricordo speciale mi legherà ancora più a questa esperienza. Ho festeggiato il mio compleanno in missione: in Italia siamo abituati a super feste con tantissimi regali… in Mozambico però ho avuto la fortuna di poterlo festeggiare con i bambini del Centro e credo sia stato uno dei compleanni più belli della vita: festeggiarlo con delle persone che hai conosciuto 5 o 10 giorni prima, che cantano per te augurandoti il meglio per il futuro, sentendo che ti vogliono davvero bene… mi ha fatto emozionare.

Concludo con un pensiero che è nato dopo pochi giorni dall’atterraggio, che ci ha accompagnati per tutta la missione e ribadiamo ogni volta che ci viene chiesto com’è andata l’esperienza: consigliamo di viverla almeno una volta nella vita… soprattutto per i ragazzi è un’esperienza che veramente può far riflettere su come si vive; pensiamo solo al fatto di andare a scuola: molti lo considerano una noia e perdita di tempo e studiano con superficialità… la verità è che siamo veramente favoriti dalla sorte ad avere la fortuna di poter creare (almeno in parte) il nostro destino e non dobbiamo sprecare la nostra vita. Se potete… partite!


Elisabetta e Alessandro

Autore

  • Esperienze estive nella missione in Mozambico, Elisabetta e Alessandro

Data

  • 10/11/2024

Rubrica

  • Missionarietà

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