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Il Capitolo generale celebrato nel 2019 ha preso la decisione di rinnovare il testo delle Costituzioni, la “Regola di Vita” che esprime l’identità, lo stile di vita e la missione dei religiosi della Sacra Famiglia, basata sul Vangelo e il carisma della Fondatrice. Abbiamo rivolto alcune domane al Superiore generale, che guida il lavoro della commissione incaricata della riforma, per capire il senso e gli obiettivi di questo percorso.
Da dove nasce la necessità di riformare le Costituzioni?
Viviamo un cambiamento d’epoca che chiede ai cristiani di rinnovare profondamente il modo di vivere e testimoniare la loro fede in Gesù. Le attuali Costituzioni sono state elaborate negli anni ’70. Il contesto di oggi profondamente cambiato chiede di esprimere in modo diverso i principi e le norme che guidano la nostra vita di consacrati. Questo lavoro risponde anche alla richiesta che Papa Francesco fa, di rivedere profondamente il modo di vivere e annunciare il Vangelo oggi. Da circa trent’anni abbiamo avviato un nuovo modo di interpretare la vita e gli scritti della Fondatrice, e questo ci ha fatto prendere nuova coscienza dell’identità e della missione ecclesiale della Congregazione. I nuovi testi hanno il compito di esprimere questa novità.
È sufficiente riformare i testi o occorre qualcosa di più?
La riscrittura delle Costituzioni non è un esercizio teorico; essa ha senso se esprime un rinnovamento che parte dal cuore ed è capace di toccare la vita e missione concreta dei religiosi. Per questo la Commissione ha promosso una consultazione di tutti i membri della Congregazione, invitati a dire come vedono oggi la Congregazione e quali aspettative hanno per il futuro.
Quale è la posta in gioco della riforma? Che cosa rappresentano le Costituzioni per una Congregazione?
Le Costituzioni sono, per usare un’immagine, come lo specchio di una Congregazione, esprimono e garantiscono la sua identità propria, indicano il cammino che deve percorrere per essere se stessa nel mutare delle situazioni, per rispondere alla vocazione e alla missione che Dio, attraverso l’ispirazione della Fondatrice, le ha affidato. Per questo le Costituzioni devono contenere gli elementi teologici e quelli giuridici che costituiscono le fondamenta della vita, della disciplina e della missione della Congregazione. Così intese, le Costituzioni sono molto di più che semplici “norme” che regolano esternamente la vita; contengono invece principi evangelici che aiutano a crearla dal di dentro.
Le attuali Costituzioni non rispondono a questa compito?
Non in modo adatto al nostro tempo. Siamo consapevoli che era necessario riformarle in modo complessivo, a partire dagli aspetti più fondamentali (identità, spiritualità, missione) per arrivare a quelli più gestionali (come il governo e l’economia). Occorre ripartire da qui: dalla coscienza che la vita che abbiamo scelto liberamente di vivere è “regolata” dal Vangelo e che le Costituzioni sono per noi la sua prima e più fondamentale traduzione. Infatti tutti abbiamo solennemente promesso a Dio davanti alla Chiesa di viverlo “secondo le Costituzioni della Sacra Famiglia”.
Su quali principi si basa la riforma delle Costituzioni?
La riforma ruota intorno a tre elementi che, vissuti insieme, permettono di percorrere il giusto cammino: la fedeltà dinamica al carisma della Fondatrice, lo sguardo di fede sull’oggi della Chiesa e del mondo, la capacità di promuovere una trasformazione interiore nello Spirito. È possibile e ha senso riformare le leggi se viviamo una Vita Consacrata Sacra Famiglia rinnovata. Nessuna legge crea la vita: il suo compito è quello di salvaguardarla. Lo scopo della riforma delle Costituzioni è di aiutare i religiosi della Congregazione a rispondere in modo adeguato alla chiamata di Dio, rendendoli attenti all’azione dello Spirito Santo che rinnova incessantemente la loro vita e adesione a Gesù Cristo nel solco spirituale della Fondatrice.
Come si svolge concretamente il lavoro di riscrittura e quando si concluderà?
La Commissione sta elaborando progressivamente le bozze degli otto capitoli delle nuove Costituzioni; di volta in volta le invia alle Comunità perché esprimano le loro osservazioni e proposte di miglioramento; il testo di ogni capitolo, rivisto con i contributi di tutti, riceve una approvazione previa che permette di elaborare il capitolo successivo. L’insieme dei capitoli sarà discusso nel Capitolo generale del 2025, che ha il compito e l’autorità di approvarlo. Il testo approvato sarà inviato alla Santa Sede perché possa dare, dopo eventuali miglioramenti, l’approvazione definitiva.
Grazie e buona continuazione del lavoro.