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Nella tradizione cristiana il mese di maggio è dedicato ad una particolare memoria della madre di Gesù, alla quale spontaneamente rivolgiamo qualche preghiera. Come donne e gli uomini che amano Gesù, sappiamo che Egli è venuto al mondo come tutti noi, nascendo da una giovane donna di Galilea di nome Maria (Miriam), nome molto comune nella tradizione ebraica, nome che ricorda la sorella di Mosè e allude al mare attraversato da Israele all’inizio del cammino di liberazione.
Come la mamma per la storia di ciascuno di noi, così Maria ha avuto uno spazio e un ruolo molto importante per la vita del Figlio di Dio. Ciò spiega perché i cristiani sentano un grande affetto per Maria e dedichino ad essa una speciale attenzione, a punto da considerarla la più importante tra tutti i santi e le sante della storia.
Non è facile comprendere il “mistero” di una donna che concepisce un figlio per la potenza dello “Spirito Santo” e di un uomo, Giuseppe, che senza poter comprendere cosa stava accadendo, per amore e per fede accoglie Maria come sua sposa e riconosce quel figlio come suo. Ma così Gesù è nato ed è cresciuto, nel paesino di Nazaret, dove ha trascorso la maggior parte della sua vita lavorando come falegname. Non dobbiamo dimenticare che il tempo vissuto come predicatore itinerante del Regno di Dio, in compagnia di un gruppo di discepoli e discepole, concluso tragicamente con la condanna a morte, occupa solo l’ultima e più breve parte della vita di Gesù.
Maria è stata accanto a Gesù nella maggior parte della sua vita. Per questo è colei che più di ogni altro ha visto crescere Gesù come figlio dell’uomo e ha potuto percepire qualcosa del mistero della sua fede in Dio e della sua missione di Messia. L’arte pittorica, rappresentando i momenti più umani del Figlio di Dio, la nascita in povertà a Betlemme e la morte violenta sul calvario, ci ha abituati a vedere la madre profondamente unita alla vicenda del figlio Gesù.
Se il cammino della fede cresce con la meditazione della vicenda umana di Gesù, di come parlava, pregava, amava, trattava le persone, di come ha affrontato le scelte importanti della vita, allora Maria ci può essere di grande aiuto nel cammino di questa fede. Luca nel suo Vangelo dice due volte che Maria “conservava e meditava nel cuore” quello che vedeva e ascoltava su Gesù e da Gesù. Così siamo chiamati a fare noi.
Secondo l’interpretazione dell’evangelista Giovanni Gesù sulla croce ha dato Maria come nuova madre al discepolo che amava, come rappresentante di tutti i discepoli del futuro, e ha affidato il discepolo alla madre. E per la tradizione Giovanni ha condiviso gli ultimi anni della vita di Maria.
Stare vicini alla madre di Gesù ci aiuta a comprendere il senso della vita e dell’insegnamento del Maestro. Non in forza di un ragionamento o in obbedienza a un comando, ma per partecipazione al suo rapporto di amore con il Figlio. E ci viene spontaneo affidare a lei, come nostra madre in cielo, le confidenze e le richieste più importanti che vogliamo rivolgere a Gesù, suo e nostro Dio.