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Il progetto "Ricostruire il futuro" della Comunità di Peabiru nasce da una speranza concreta in un mondo dove l'educazione non deve essere solamente un compito "socialmente obbligatorio", ma dovrebbe essere, come ci dice la nostra Fondatrice Santa Paola Elisabetta, "una seconda creazione". Educare nel nostro tempo, almeno per noi figli di Santa Paola, deve essere testimonianza di una vera presenza di Dio che genera vita nella realtà di ogni bambino e giovane a noi affidato. Ogni campo della missione educativa, pastorale, sociale, educativa o formativa, esige da ogni religioso un aggiornamento creativo e carismatico del Vangelo. Il nostro progetto di ristrutturazione nasce da questo aggiornamento creativo del nostro carisma che cerca di creare tutte le condizioni possibili affinché il Vangelo e la buona educazione possano essere insegnati nelle nostre attività missionarie. L'educazione non inizia con i libri, ma inizia con l'ambiente in cui abitiamo. In un contesto di carestia e grande fame il cibo diventa la priorità. Senza le condizioni minime di vita nessuno può immaginare di impegnare la propria esistenza sviluppando un processo culturale, di spiritualità, di tempo libero, ecc.
Il progetto di riforma delle strutture delle nostre scuole, tra le quali il Colégio São José (istruzione elementare - primo ciclo) e CEMEI Santa Paula (scuola dell’infanzia) nella Comunità di Peabiru, mira a creare tutte le condizioni possibili di sicurezza, benessere e salubrità ambientale affinché possano sussistere tutte le condizioni per educare i nostri figli con amore e per amore. Papa Francesco parlando della cura della "casa comune" sottolinea radicalmente che è più efficace insegnare alle nuove generazioni la cura del nostro pianeta vedendo esempi concreti di cura, più che a parole... Pertanto, il progetto "Ricostruire il futuro", non si riduce solo alla ricostruzione degli ambienti ma, piuttosto, mira a ricostruire una cultura di cura per il futuro dei nostri figli. Solo quando inizieremo a preoccuparci maggiormente di chi verrà dopo di noi potremo considerare il nostro modo di fare sicuramente tanto umano da essere considerato come l’agire di Dio, come insegna un teologo brasiliano. Da che parte vogliamo schierarci? Dalla parte di coloro che vogliano ricostruire il futuro o da quella di chi vuole solo consumarlo? Dipende da noi…