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024. La testa e il cuore ben fatti
Patto educativo

024. La testa e il cuore ben fatti

Il “progetto educativo” dello Spirito Santo e il Patto Educativo Globale.

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Nel 1999 con il suo fortunato libro “La testa ben fatta”, Edgar Morin proponeva una riforma del pensiero e dell’insegnamento al fine di superare la iperspecializzazione del sapere e la disgiunzione tra le varie scienze. Partendo dall’ammonizione di Montaigne “è meglio una testa ben fatta che una testa ben piena”, si prefiggeva di preparare soggetti capaci di affrontare le sfide della globalità e della complessità.

Vent’anni dopo, sulla scia di questo pensiero, Papa Francesco ha lanciato nel 2019 il Patto Educativo Globale, “per dare un’anima ai processi educativi formali ed informali, i quali non possono ignorare che tutto nel mondo è intimamente connesso” (Messaggio per il lancio del PEG, 12-9-2019). Il Santo Padre riprende e rilancia a un livello superiore la sfida della riforma del pensiero e dell’insegnamento, puntando non solamente verso la costruzione di una testa ben fatta, ma di una testa e un cuore ben fatti, e cioè dare un’anima all’educazione.

Se per la cultura laica impegnata nel campo educativo è fondamentale fornire agli educandi la capacità di articolare la cultura scientifica con quella umanistica, per Papa Francesco oltre a questo è fondamentale dare un’anima all’educazione, senza la quale l’educazione sarebbe una “bella senz’anima”. Quando si parla di anima dell’educazione (o di “spiritualità dell’educazione”), non si intende qualcosa “in più” da aggiungere come se si trattasse di un accessorio, ma si intende la verità più profonda dell’educazione, il suo fine ultimo che gli educatori cristiani non possono tacere in nome di un laicismo o ecumenismo che ignora la dimensione trascendentale dell’esistenza. Conoscere la verità su Dio per noi cristiani non è un optional o un fatto privato relegato ai "gusti" di ciascuno, ma è ciò che determina l'autenticità della vita e quindi si tratta di qualcosa che non può restare alieno al discorso educativo. Anche per l’educazione avviene, a nostro modo di vedere, qualcosa di simile a quello che è avvenuto con la famosa “querelle sulla natura pura e la grazia”: non esiste una “educazione naturale” alla quale si aggiunge un’“educazione soprannaturale”, ma per i cristiani esiste solo un’educazione “soprannaturale” che ingloba e supera tutto il sapere umano e lo orienta al suo fine ultimo. Il fine ultimo che ci aspetta non è il nulla e noi crediamo fermamente che non abbiamo messo al mondo i nostri figli perché un giorno spariscano nel nulla. Tacere la dimensione trascendentale nell’educazione per rispetto ai non credenti, come ha detto Papa Francesco, sarebbe come bruciare i libri per rispetto a chi non pensa, spegnere la musica per rispetto ai sordi, o nascondere l’arte per rispetto ai ciechi (Discorso al Convegno Internazionale del Patto Educativo Globale 1-6-2022).

Il “progetto educativo” per i credenti è quello ribadito più volte dal Papa, e cioè della formazione integrale della persona umana, centro di ogni processo formativo, che comprende tutte le dimensioni dell’umano. “Non si può educare senza indurre alla bellezza” dice il Papa, dove la bellezza (pulchrum) coincide con il verum e il bonum. Si tratta quindi di un’educazione “soprannaturale” dove lo Spirito Santo diventa l'Educatore per eccellenza attraverso i suoi 7 doni con un itinerario che ci porta, come in un vortice circolare ascendente, a un livello sempre più alto.

Lo Spirito Santo ha un “progetto educativo” che ha come fine la vocazione assegnata da Dio ad ogni uomo, cioè il raggiungimento della piena maturità di Cristo, o in altre parole, formare alla santità. Alla santità ci si può e ci si deve educare.

Per Edith Stein l’educazione è l’arte suprema il cui maestro è lo Spirito Santo e in cui l’uomo è un umile collaboratore” (Cfr.  Eric de Rus, “L’art d’éduquer selon Edith Stein. Anthropologie, éducation, vie spirituelle”, Cerf, Ed. du Carmel, Ad-Solem).

I sette impegni indicati da Papa Francesco nel Patto Educativo Globale, presuppongono i 7 doni dello Spirito Santo i quali hanno come obiettivo quello di formare una testa e un cuore ben fatti: quattro di questi doni riguardano la nostra mente (consiglio, scienza, intelletto e sapienza) e tre riguardano la volontà o il cuore (fortezza, timor di Dio e pietà).

I primi quattro doni dello Spirito Santo, che ci aiutano a formare una testa ben fatta (educare l’intelligenza) sono:

- Il dono del CONSIGLIO è il dono del saper ascoltare la voce di Dio, i suoi consigli.

Educare quindi i nostri figli a essere attenti alla voce di Dio che ci parla in molti modi, soprattutto quando devono prendere delle decisioni importanti, quando si sentono confusi, quando non sanno che strada intraprendere. Ecco che il dono del consiglio aiuta a discernere, a fidarsi delle persone sagge che ci accompagnano nella comprensione della scelta giusta da fare. Coloro che fanno l’esperienza dell’accompagnamento, soprattutto nel discernimento della propria vocazione, impareranno ad accompagnare altri nel loro discernimento.

Frutti di questo dono sono la fiducia, la serenità, la pace interiore.

- Il dono della SCIENZA è il dono di conoscere la verità del mondo e cioè di studiare e conoscere il creato nella sua verità, come creazione di Dio.

Educare i nostri figli allo studio serio e rigoroso di tutte le scienze per arrivare non solo a conoscere ma anche ad amare e custodire il mondo, la natura, la creazione come dono di Dio.

Frutti di questo dono sono l’ammirazione, lo stupore, la gratitudine.

- Se il dono della scienza ci fa conoscere la verità del mondo, il dono dell’INTELLETTO ci fa conoscere la verità di Dio.

Educare i nostri figli a leggere dentro le cose (intus-legere), per scoprirne la verità più profonda. È un dono che ci fa scoprire e comprendere la verità rivelata e ci aiuta a rendere ragione della nostra fede.

Frutti di questo dono sono la Profezia, la ponderatezza, la lungimiranza.

- Se il dono della scienza e dell’intelletto ci fanno conoscere la verità del mondo e di Dio, il dono della SAPIENZA ci fa gustare (sápere) la bellezza di questa conoscenza, anticipa la felicità di Dio, del paradiso. Sapienza non è solo conoscenza (ci sono studiosi di Dio che non credono in Dio, o altri, come i demoni, che conoscono Dio) ma è sapere che diventa vita, gioia, bellezza, esperienza gioiosa delle realtà soprannaturali.

Educare i nostri figli a vivere e gustare quello che conoscono e ad imparare a discernere il bene e il male. 

Frutti di questo dono sono l’arte del saper vivere bene e la gioia che scaturisce dal sentirsi amici di Dio.

Dopo questi quattro doni che ci aiutano a formare una testa ben fatta, gli altri tre doni ci aiutano invece nella formazione di un cuore ben fatto (educare la volontà).

- Il dono della FORTEZZA è il dono che ci aiuta a resistere al male e a combatterlo.

Educare i nostri figli a affrontare e superare i momenti di difficoltà, di sconforto, di dubbi, a sopportare le fatiche e le sofferenze e vincere le tentazioni. Educare a essere forti, a resistere alle corruzioni, sopraffazioni, seduzioni e a non scendere mai a compromessi.

Frutti di questo dono sono la perseveranza e la fedeltà.

- Il dono del TIMOR DI DIO è il dono che ci aiuta a rispettare Dio. Non è tanto il timore di essere castigati da Dio, ma il timore di offenderlo e di perderlo.

Educare i nostri figli al rispetto di Dio e dei suoi comandi, al senso del peccato, al pentimento, a chiedere perdono.

Frutti di questo dono sono la coerenza, il rispetto, l’attenzione.

- Infine il dono della PIETÀ  (Pietas) è il dono di amare Dio come Padre.

Educare i nostri figli a riconoscere Dio come nostro padre e quindi riconoscerci tutti come fratelli. Questo dono ci dà la gioia di sentirci amati da Dio e di farci innamorare di Lui.

Frutti di questo dono sono la mitezza, la solidarietà, la fratellanza.

Questo “progetto educativo” dello Spirito Santo, che punta a formare non solo delle teste ben fatte ma anche dei cuori ben fatti, ci porterà al raggiungimento del fine dell’educazione “trascendentale” che è quello di formare uomini santi e cioè i poeti che cantano al mondo la bellezza di Dio attraverso i versi della loro vita.

Foto di Max van den Oetelaar su Unsplash

Autore

  • Padre Ezio Lorenzo Bono

Data

  • 07/05/2023

Rubrica

  • Patto Educativo

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