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Carissimi amici della Comunità parrocchiale di San Martino in Torre Boldone, eccomi a ringraziarvi delle vostre preghiere e della vostra generosità. Ho saputo che il progetto “Calendario Missionario” vi ha permesso di inviare 2.000 euro alla nostra Comunità di Marracuene, in Mozambico. Per noi si tratta di un grande aiuto nell’acquisto di 50 nuovi banchi con relative sedie per la nostra scuola secondaria di 2° grado, frequentata ogni giorno da più di 1.300 alunni. Grazie!
Credo siate a conoscenza dell’attuale delicata situazione socio-politica del Mozambico innescata dalle fraudolente elezioni del mese di ottobre 2024, che ancora oggi sta creando preoccupazione e instabilità in tutto il Paese e questo anche per l’inarrestabile aumento di povertà e miseria: più della metà della popolazione fatica a procurarsi il piatto di riso e fagioli giornaliero.
Le ripetute manifestazioni pacifiche di un popolo stanco di essere continuamente sottomesso e impoverito, hanno interrotto molte delle attività di vita quotidiana e questo è un chiaro segnale di insoddisfazione e insofferenza. Purtroppo e forze di polizia hanno risposto con la violenza, sparando spudoratamente contro la folla disarmata e perseguendo con brutalità tutti coloro che in qualche modo sostengono qualsiasi tipo di protesta, anche la più pacifica.
Questa situazione ha creato incertezze e paure anche nell’ambito della vita scolastica. Per esempio: in dicembre, durante lo svolgimento degli esami di fine anno scolastico, una moltitudine di giovani ha preso a invadere le scuole con l’intento di farli annullare. Un giovedì mattina, era il 3 di dicembre scorso, mentre si stava svolgendo la prova scritta di Fisica venni informato che un gruppo di manifestanti si stava dirigendo verso la nostra scuola. Subito mi sono portato all’ingresso, dove con non poca apprensione li vidi avanzare. Erano più di 300 e si trattava di insegnanti e studenti di una scuola prossima alla nostra, alcuni dei quali armati di bastoni e di quanto poteva essere utile a rimuovere ciò che avrebbe potuto ostacolare il loro piano. Quando mi furono di fronte, cercando di mantenermi calmo li ho salutati e chiesto loro quale fosse il motivo della visita. Risposero che il loro intento era l‘interruzione del processo degli esami, questo come forma di protesta verso un governo che ancora una volta aveva manipolato il risultato delle elezioni. Vedendo che molti dei loro volti non mi erano sconosciti e confortato dal fatto che mi conoscevano e rispettavano, fatto un profondo respiro, prima di concedere l’inevitabile permesso ad entrare, dato che ero solo di fronte a una moltitudine di giovani, con voce calma presentai due condizioni “sine qua non” per l’accesso: la prima, che non ci fosse alcuna violenza nei confronti degli alunni e del personale che avrebbero incontrato nella scuola; la seconda, che non avrebbero fatto danni, perché la scuola è un bene di tutti e se guastato ne deriva un pregiudizio per tutti, soprattutto per gli studenti. Acconsentendo alle mie condizioni, entrarono e si diressero alle sale dove si stavano svolgendo gli esami. Grazie a Dio mantennero la promessa e ottenuta la sospensione della prova d’esame, fieri del loro successo se ne andarono dirigendosi verso un'altra scuola con lo stesso intento.
In questo tempo di grazia del Giubileo della Speranza, vi chiedo una preghiera speciale per il popolo mozambicano e i molti Paesi del mondo dove si vivono violenze e guerre, perché il dono della pace e della giustizia sia per tutti. Grazie di cuore.
a cura di fra’ Stefano Turani