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039. Cuori ardenti, Occhi aperti, Piedi in cammino
Missionarietà

039. Cuori ardenti, Occhi aperti, Piedi in cammino

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Solidarietà Missionaria di Congregazione

La Chiesa dedica il mese di Ottobre alla Missione ad gentes e la nostra Congregazione coglie l’occasione per esprimere vicinanza e ringraziare della testimonianza i suoi missionari e le sue missionarie che sono in Brasile, Mozambico e Congo.

Come da tradizione invita chi sostiene la sua azione missionaria con la preghiera, il volontariato, le offerte di denaro e di sofferenze, a partecipare alla Giornata della Solidarietà Missionaria del 1° di Ottobre nella Casa di Martinengo secondo il programma riportato.

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Cuori ardenti, Occhi aperti, Piedi in cammino

Il messaggio di papa Francesco per la 97.ma Giornata Missionaria Mondiale (23 ottobre), invita a rinnovare lo zelo per l’evangelizzazione meditando su tre atteggiamenti dei discepoli di Emmaus:
  1. Cuori ardenti «quando ci spiegava le Scritture».
Sulla via da Gerusalemme a Emmaus i cuori dei due discepoli sono tristi per la morte di colui che credevano il Messia. Proprio perché tristi, dubbiosi e lenti di cuore Gesù li accosta e cammina con loro. È ciò che fa anche oggi con tutti i missionari del mondo perché non si lascino rubare la speranza, soprattutto nei momenti difficili dei giorni in cui il sole non splende. Gesù dopo aver ascoltato i due discepoli spiega loro le scritture e man mano parla le sue parole scaldano i loro cuori: «Non ardeva forse in noi il cuore mentre ci spiegava le Scritture?». È l’ardore dei loro cuori per la Parola di Dio che li spinse a chiedere al misterioso Viandante di restare con loro sul far della sera.
  1. Occhi che «si aprirono e lo riconobbero» nello spezzare il pane.
Mentre sono seduti alla mensa la sequenza delle azioni di Gesù apre i loro occhi, ma proprio nel momento in cui lo riconoscono «egli sparì dalla loro vista». È diventato invisibile perché è entrato dentro i loro cuori per spingerli a comunicare l’esperienza dell’incontro con il Risorto! Così Cristo risorto è Colui-che-spezza-il-pane e al contempo è il Pane-spezzato-per-noi. Ogni discepolo missionario è chiamato a diventare, come Gesù: colui-che-spezza-il-pane e colui-che-è-pane-spezzato per il mondo. A questo proposito occorre ricordare che se spezzare il pane materiale con gli affamati nel nome di Cristo è già un atto cristiano missionario, tanto più lo è lo spezzare il Pane eucaristico che è il Cristo stesso da comunicare a tutti. Facciamo nostra l’ardente richiesta dei due di Emmaus: “Resta con noi, Signore!”.
  1. Piedi in cammino per raccontare il Cristo Risorto.
Dopo aver aperto gli occhi i due «partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme». Tanta fretta dice che la gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita di coloro che incontrano Gesù risorto e che non lo si può incontrare senza essere infiammati dal desiderio di andare a dirlo a tutti. L’immagine dei “piedi in cammino” ci ricorda la perenne validità della missione data alla Chiesa di evangelizzare ogni persona e ogni popolo sino ai confini della terra. Tutti hanno il diritto di ricevere il Vangelo e tutti i cristiani hanno il dovere di annunciarlo senza escludere nessuno, non come chi impone un nuovo obbligo, bensì come chi condivide una gioia, segnala un orizzonte bello, offre un banchetto desiderabile.
Ripartiamo dunque anche noi con cuori ardenti, occhi aperti, piedi in cammino, per far ardere altri cuori con la Parola di Dio, aprire altri occhi a Gesù Eucaristia, e invitare tutti a camminare insieme sulla via della pace e della salvezza che Dio in Cristo ha donato all’umanità.
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Autore

  • Fra’ Alessandro

Data

  • 10/09/2023

Rubrica

  • Missionarietà

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