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040. Dalla città di Ulisse per solcare nuovi oceani
Patto educativo

040. Dalla città di Ulisse per solcare nuovi oceani

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Il Papa ai giovani della GMG di Lisbona 2023: “Vi invito a studiare il Patto Educativo Globale e ad appassionarvene”

Sarà stato forse per il fatto che Lisbona è una città meravigliosa; sarà stato forse che dopo gli anni della pandemia c’era una voglia immensa di incontrarsi; sarà stato forse che il Papa ha tenuto vari discorsi stupendi; sarà stato forse che quelle giornate si sono svolte in un clima di gioia e amicizia e senza nessun incidente; sarà stato forse che i giovani vi hanno aderito in massa (un milione e mezzo di giovani) e vi hanno partecipato con molto entusiasmo o sarà stato forse per tutte queste cose insieme che la Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona2023 è stato un evento straordinario che ha segnato profondamente il cuore della Chiesa e del mondo.

Il primo discorso alle autorità e società civile di Papa Francesco è un inno alla bellezza di Lisbona “città dell’incontro che abbraccia vari popoli e culture e diventa in questi giorni ancora più universale; diventa in un certo senso la capitale del mondo, la capitale del futuro, perché i giovani sono futuro. Ciò ben si adatta al suo carattere multietnico e multiculturale”. E continua dicendo che “Lisbona, città dell’oceano, richiama all’importanza dell’insieme, a pensare i confini come zone di contatto, non come frontiere che separano”. In questo discorso il Papa rivolge domande drammatiche all’Europa: “verso dove navigate, Europa e Occidente, con lo scarto dei vecchi, i muri col filo spinato, le stragi in mare e le culle vuote? Verso dove navigate? Dove andate se, di fronte al male di vivere, offrite rimedi sbrigativi e sbagliati, come il facile accesso alla morte, soluzione di comodo che appare dolce, ma in realtà è più amare delle acque del mare?”.  Il Papa invita tutti ad intraprendere la navigazione insieme all’oceano di giovani che si stanno riversando sulla città, per “creare novità, prendere il largo e navigare insieme verso il futuro”.

Parole di speranza il Papa le ha rivolte anche ai religiosi/e riuniti nel Mosteiro dos Jerónimos” esortandoli a non scoraggiarsi perché “abbiamo fiducia che Gesù continua a tendere la mano, a sostenere la sua amata Sposa” e invita a sperimentare “insieme qualche nuova via da seguire” e a non mettersi “in pensione”, ma lasciare “che Gesù salga di nuovo sulla barca, con la speranza dei primi tempi, quella speranza che dev’essere ravvivata, riconquistata e ri-editata”. Bisogna quindi gettare di nuovo le reti: “Non abbiate paura di questa seconda chiamata di Gesù” perché “Non è tempo di fermarsi, non è tempo di arrendersi, non è tempo di ormeggiare la barca a riva o di guardarsi indietro; non dobbiamo fuggire questo tempo perché ci spaventa e rifugiarci in forme e stili del passato”. E quindi esorta a “prendere il largo” per gettare di nuovo le reti, senza timore perché in mezzo alla tempesta ci viene incontro il Signore.

Con altrettanta passione Papa Francesco si è rivolto ai giovani universitari con queste parole toccanti: “In questo frangente storico le sfide sono enormi, gemiti dolorosi. … Ma abbracciamo il rischio di pensare che non siamo in un’agonia, bensì in un parto; non alla fine, a all’inizio di un grande spettacolo”. Per questo li esorta a non avere paura: “Sostituite le paure con i sogni: non siate amministratori di paure, ma imprenditori di sogni!”. Il Papa riprende il tema a lui caro dell’inclusività nell’educazione in contrapposizione ai sistemi esclusivi ed escludenti delle scuole di élite: “Sarebbe uno spreco pensare a un’università impegnata a formare nuove generazioni solo per perpetuare l’attuale sistema elitario e diseguale del mondo, in cui l’istruzione superiore resta un privilegio per pochi”. Questo tema e altri trattati nel discorso, sono contenuti dice il Papa nel Patto Educativo Globale che invita a studiare “Vi invito a studiare il Patto Educativo Globale e ad appassionarvene”.

Nella cerimonia di accoglienza il Papa riprende il tema dell’inclusione dicendo ai giovani che “nella Chiesa c’è spazio per tutti, per tutti! Nessuno è inutile, nessuno è superfluo, c’è spazio per tutti. Così come siamo, tutti”. Nel discorso nella veglia dei giovani il Papa li invita ad essere missionari della gioia, ad “essere radici di gioia per gli altri”. Nell’omelia della S.Messa conclusiva li invita, partendo dall’episodio della Trasfigurazione di Gesù, a “brillare, ascoltare e non temere”.

Quando alla fine il Papa disse: "la messa è finita, andate in pace", nessuno si è mosso. Il Papa si era già ritirato ma tutti i giovani rimasero ancora per un tempo, come se non volessero terminare l'incanto di quei giorni. Quelle giornate sono state davvero meravigliose: un milione e mezzo di giovani, come un’unica famiglia, hanno pregato, cantato, riempiendo di bellezza ogni angolo della città. Il momento più toccante è stato quello della veglia del sabato sera: nel momento dell'adorazione c'è stato un silenzio totale, come se il mondo si trovasse improvvisamente sospeso nello spazio lontano da ogni rumore e affanno. Anche i giovani in quel momento hanno fatto l’esperienza dei discepoli sul monte Tabor: "Non videro più nessuno, se non Gesù". Sembrava che anche loro volessero fare lì le tende e non scendere più dal monte. Il Papa invece li ha inviati ad essere missionari della gioia e così dalla collina del bellissimo parco Tejo di Lisbona da dove c'era una vista spettacolare sul mare, i giovani sono scesi per ritornare nei loro paesi, per testimoniare la bellezza che hanno vissuto in quei giorni.

Oltre alle figure della mitologia classica citate dal Papa (Urano, Gea, Europa…) vorremmo proporre anche quella di Ulisse. Secondo la leggenda Lisbona fu fondata da Ulisse nel suo viaggio di ritorno da Troia ad Itaca e da lui prese il nome. Da qui i giovani sono ripartiti per solcare anche loro con coraggio l'oceano del mondo, non come degli avventurieri che vanno alla ricerca di leggendarie e illusorie isole di Atlantide, ma come Ulisse che con la sua tenacia e forza ha attraversato le colonne d'Ercole, confine del mondo allora conosciuto, per scoprire terre e culture diverse. E così pure come l’altra figura mitologica, quella di Altlante (da cui deriva il nome dell’oceano sul quale si affaccia Lisbona) che viene rappresentato come un gigante che carica il globo sulle sue spalle, anche i giovani sono ripartiti dalla città portoghese come degli “Atlanti” caricando il mondo sulle spalle e nel cuore.

E infine, come Maria che "si alzò e andò in retta" per soccorrere chi era nel bisogno, anche questi giovani sono ripartiti dalla bellissima Lisbona, città “che profuma di fiori e di mare”, per solcare nuovi orizzonti e nuovi oceani testimoniando a questo mondo dilacerato dalle guerre e divisioni, la verità che hanno vissuto in quei giorni, e cioè che vivere insieme come fratelli è possibile. Loro lo hanno fatto.

 

P.S. Permettetemi un’aggiunta per me importante riservata al “mio” Mozambico:

Il Mozambico è stato presente in peso alla GMG. Nell’incontro coi giovani di “Scholas Occurrentes” il presidente di questa organizzazione invitando il Papa a dare una pennellata al grande murale che hanno allestito (una specie di “cappella sistina” come è stato simpaticamente chiamato) gli dice: “In questo momento ci sono ragazzi di Scholas in Mozambico, che hanno montato un dispositivo, in Mozambico, a Tofo, per vedere la pennellata che darai ora”.

Nella veglia del sabato sera una ragazza di Cabo Delgado ha parlato davanti al Papa e a  un milione e mezzo di giovani testimoniando la sua fede che l’ha aiutata ad affrontare i drammi della guerra presente nella sua regione.

E infine una numerosa delegazione di giovani mozambicani hanno sfilato nellla “Città della Gioia” e hanno fatto sentire la loro presenza in tutti gli eventi sventolando con orgoglio la loro bandiera e cantando e danzando i loro canti tradizionali.

I prossimi appuntamenti mondiali saranno a Roma (Italia) nel 2025 in occasione del Giubileo dell’Anno Santo e a Seoul (Corea del sud) nel 2027 per la XXXVIII Giornata Mondiale della Gioventù.

Quindi preparatevi: vi aspettiamo qui a Roma per il Giubileo dei Giovani.

Autore

  • Ezio Lorenzo Bono del Segretariato per il Global Compact on Education

Data

  • 10/09/2023

Rubrica

  • Patto Educativo

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